mercoledì 16 luglio 2014

Qualche arretrato...

In questi luuuunghi mesi di oblio bloggeresco, oltre ad aver fatto un figlio, ho fatto anche qualche viaggetto.
Niente di trascendentale e immagino che per un bel po' di tempo potrò scordarmi i millemila viaggi che vorrei fare, ma sono stata a Copenhagen (incinta di 5 mesi), a Basilea (con Jacopo che aveva 3 mesi) e in Costa Azzurra, un mese fa. C'è da dire che, prima di avere un figlio, io ero una di quelle povere illuse convinte che avrebbero continuato a viaggiare per il mondo con un bambino di qualsiasi età (ahahahah!) che sarebbero andate a cena fuori con neonato al seguito (ahahaha come no) e tante altre amenità contro le quali ho sbattuto la faccia molto, molto presto. Giusto per rendere l'idea, quest'estate avevamo progettato di andare in Grecia ad agosto, ma una settimana in Costa Azzurra ci ha fatto capire che più il viaggio è corto, meglio è per tutti. Ecco perché ce ne andremo in Toscana :)

Uno dei motivi (forse l'unico) per cui mi dispiace molto essermi assentata dal blog, è che avevo intenzione di utilizzarlo come diario di viaggio, e infatti adesso quando riguardo le foto di Copenhagen e non mi ricordo il nome di una via, di una piazza o di un ristorante, mi prenderei a martellate sulla capoccia. La mia pigrizia è tale che se mi dicessero che ho vinto 1 milione di euro ma ho solo un giorno per spenderli, non mi alzerei manco dal divano e comprerei tutto online. Vabbè, comunque, Copenhagen. L'ho amata moltissimo, anche se me la aspettavo diversa. La immaginavo più perfettina e precisina, un po' come Monaco, mentre invece è incasinata, rumorosa, caotica e anche un po' sporca. Niente di tutto questo ne scalfisce il fascino, perlomeno ai miei occhi (Napoli per me è una delle città più belle del mondo, per dire), però è stata una sorpresa, ecco. Una bellissima sorpresa.


Jacopo inside






Il museo della Carlsberg




Tivoli, un parco fantastico dove torneremo con Jacopo


Nonostante una panza un po' ingombrante che mi faceva stancare parecchio, abbiamo girato tantissimo, complice anche un tempo splendido e nemmeno particolarmente freddo per essere aprile. Tra l'altro è una città molto a misura di bambino (come quasi tutte le città europee a parte Roma!!!) quindi mi piacerebbe proprio tanto tornarci con il nanetto (che adesso sta qui accanto a me e chiacchiera in Jacopese). Prima o poi... (ma qualcosa mi dice che sarà più POI che prima :P)

martedì 15 luglio 2014

Scusate il ritardo :)

Niente, la costanza proprio non è il mio forte.
Solo che da quell'ultimo post del 9 novembre 2012 (!) sono accadute un po' di cose...

Anzitutto, un paio di mesi dopo (gennaio 2013) io e Luca siamo andati a sciare in un posto veramente incredibile: La Plagne, in Francia.


E qualche mese dopo mi sono ritrovata così:


E qualche mese dopo ancora sembrava che avessi inghiottito un pallone intero:


Ma dopo averlo tirato fuori con la forza (è nato alla 42esima settimana!!!) Jacopo ha fatto il suo ingresso nel mondo, rendendoci una famiglia. Oggi ha 9 mesi e non potrei parlare di lui senza essere banale e stucchevole... lui è la nostra vita e lo amiamo entrambi alla follia!



Insomma... assenza giustificata? :P

venerdì 9 novembre 2012

Aufwiedersehen, München!



Monaco è stata una bellissima sopresa. Non conoscevo la Germania, a parte Berlino, e a dire il vero non mi ero mai sentita particolarmente ispirata a scoprirla, ma da quando sono tornata non faccio che pensare a quante altre città tedesche vorrei vedere...Amburgo, Dresda, Francoforte...ahhhh!! La pianificazione del viaggio è stata interamente mia, visto che Luca ha saputo solo due giorni prima dove saremmo andati...mi sarebbe piaciuto dirglielo direttamente in aeroporto, ma doveva pur fare la valigia :D e del resto ho voluto dargli il tempo per studiarsi online il tragitto aeroporto - albergo, visto che la mia praticità è un po' carente ed è meglio che di queste cose si occupi lui :)
Il volo è stato perfetto, sia all'andata che al ritorno: sia benedetta la Lufthansa! L'albergo era uno Sheraton quindi nonostante le 4 stelle e la posizione strategica (nonché l'irrinunciabile offerta su booking.com) era un po' freddino: più adatto a soggiorni d'affari che a una vacanza romantica. In ogni caso ci stavamo solo per dormire e la fermata ad un metro di distanza era mooooolto comoda!



Appena arrivati, giusto il tempo di posare le valigie e già eravamo in Marienplatz, il cuore della Altstadt (città vecchia). La giornata era calda e soleggiata, il tempo è stato bellissimo per tutti e 4 i giorni, una meraviglia!



Sulla strada che conduce alla piazza si incontra la Frauenkirche, la Cattedrale di Monaco, il simbolo della città con la sua famosa "impronta del diavolo": l'impronta di un piede (o una scarpa?) su una mattonella del pavimento. In teoria, se si appoggia il piede sinistro in corrispondenza dell'impronta, non si vede nemmeno una delle numerose e immense finestre della cattedrale. Ora, siccome io invece ne vedevo almeno quattro, mi ero fissata e rimanevo lì a fare i tentativi rubando il posto ai bambini che scalpitavano dietro di me. Boh, sarò il diavolo? Luca ne è convinto :)


Giusto il tempo di guardarci un attimo intorno che ci siamo letteralmente catapultati nella mitica Hofbrauhaus. Che dire? Lasciamo parlare le foto :D




Ovviamente eravamo affamatissimi (e quando mai??) e siccome noi siamo amanti della cucina leggera (...) ci siamo scofanati una zuppa di cipolle (divina, non vedo l'ora di rifarla)


 wurstel bianchi, rosa e di tutti i colori a go-go (che non ho fatto in tempo a fotografare e questo la dice lunga) e un'insalata di patate tedesca con i controfiocchi che io adoro e della quale mi era rimasta una gran voglia da quando l'avevo mangiata a Berlino (nel 1998!)



In questa (enorme) rastrelliera i boccali lucchettati riservati ai clienti storici!


Il giorno dopo, vista la giornata meravigliosa, abbiamo deciso di andare all'Englischer Garten. Un posto incredibile, il polmone verde della città che si estende per ben 374 ettari. Mai e poi mai mi sarei immaginata che nel cuore di una città come Monaco potesse esistere un tale tripudio di natura. I colori autunnali erano mozzafiato e avevo la netta impressione di essere circondata da gente FELICE. Cosa che in Italia purtroppo non mi capita da molti, molti anni. I Monacensi vivono in una città bella, esemplare, a misura d'uomo, dove per spostarsi da un luogo all'altro non c'è che l'imbarazzo della scelta (metro? bici? autobus? macchina? tanto funziona tutto!) e che possono scegliere di passare una giornata di sole in un posto del genere, al centro della città...













Cammina, cammina...dove ci siamo ritrovati? Ma ovviamente sotto la Chinesischer Turm, una pagoda cinese a cinque piani costruita alla fine del '700, bruciata nel 1944 e ricostruita nel 1951, attorno al quale si trova un bellissimo Biergarten...





...dove Luca si è gustato la sua litrata di birra e io (vergogna!) un caffè :)


Dopodiché, un salto all'Olympia Zentrum dominato dall'alta torre della televisione (290 metri) dove io non sarei salita manco morta causa vertigini fulminanti


di fronte alla quale c'è la sede della BMW con il suo "Quattro Cilindri"


e il Museo dentro al quale c'era ogni sorta di macchina e moto  BMW


A quel punto, nonostante la stanchezza cominciasse a farsi sentire, abbiamo ripreso la metro e siamo andati a vedere....lo Stadio!! Devo ammettere che me ne fregava quasi meno di zero, ma Luca è fissato con il calcio e voleva vedere da vicino questo famoso Allianz Arena, che in effetti è davvero bello: ogni tot minuti cambia colore (non ho capito in base a cosa, ma potete approfondire qui) e l'effetto di notte è molto suggestivo...


Sono molto fiera di questa foto che trovo degna di un gran fotografo :D

E la sera...con le gambe a pezzi siamo andati a mangiare in un ristorante vietnamita davvero carino, Annam, nel quartiere secondo me più bello di Monaco, quello nei dintorni di Gartnerplatz. Ed ecco il mio fantastico pollo con latte di cocco (e circa sei kg di peperoncino che mi hanno dotato per tutta la sera di due labbra molto Dellera style)


Il giorno dopo eravamo più di là che di qua. Decisamente non siamo abituati a camminare 12 ore al giorno e io dopo 2 ore dal risveglio mi sarei rimessa volentieri a letto per due settimane, MA la voglia di farevedereandarecamminare era troppa, e quindi eccoci di nuovo in Gartnerplatz per una colazione a dir poco fantastica al Backspielhaus, Klenzestr.36, dove ci hanno servito cornetti, krapfen, ciambellone e caffè americano. Ah, e abbiamo mangiato all'aperto.Senza giacca. A Monaco. A novembre. Cioè.


Gartnerplatz

A quel punto, pur con quei due euro in croce che attualmente mi ritrovo in tasca, ho convinto Luca che era giunto il momento di fare un po' di shopping. E decisamente quello era il quartiere giusto, ma purtroppo (o per fortuna) il mio occhio shoppingaro - clinico e ben allenato - non mi dirige mai su merce di scarsa qualità. Per dire: in 4 giorni ho visto solo due cose che avrei comprato. Una borsa artigianale meravigliosa (490 euro) e un paio di scarpe fantastiche (600 euro) e siccome io, niente, non riesco mai a farmi piacere roba economica, me ne sono tornata a casa con 2 magnetini per il frigo :) E manco quelli erano economici: 5 euro l'uno!! Abbandonate quindi le velleità shoppingare, arriviamo nel meraviglioso, fantastico, strabiliante Virtualienmarkt.



Un'esplosione di colori, profumi, cibi e sapori. Ma soprattutto un'esplosione di verdure di tutti i tipi! Giuro che la prossima volta che qualcuno mi dice che in Nord Europa non si trova la verdura che si trova in Italia e blablabla gli do una martellata sui denti. Non ho MAI visto un tale assortimento di spezie e verdure di ogni tipo. Io che sono appassionata di sperimentazioni culinarie avrei davvero messo le tende in un posto come quello. E i Monacensi ce l'hanno a due passi da casa. Li odio. Godetevi questo posto incredibile e, naturalmente, fermatevi a pranzo per due wurstel, un bretzel e qualche litro di birra ;)



 






Una sorta di albero della cuccagna, decorato da scene di vita bavarese


E con questa godereccia immagine del Bretzel concludo un post che mi è costato un giorno intero di lavoro (noi romani semo lenti) e mi ha fatto capire che se per scrivere il resoconto di un viaggio di 4 giorni ho fatto tutta 'sta fatica, mi sarà umanamente impossibile scrivere del Costa Rica dove (tra anda e rianda) sono stata 6 mesi. Mi servirebbe tipo un anno durante il quale non mi schiodo mai dal pc. Tocca trovare un modo più veloce.